Tradizioni dolciarie ferlesi

testi di Tina Caccamo – foto di Paolo Tiralongo

 

 

 

 

 

 

 

 

Abbiamo voluto intraprendere questa ricerca della tradizione dolciaria ferlese perché essa esprime fantasia e creatività, sapori, profumi, creando un’arte vera e propria del buon gusto che solo nel paese di Ferla si può gustare.

 

La Sicilia vanta una tradizione dolciaria che non si può paragonare a nessun’altra regione d’Italia. I dolci siciliani sono così belli, colorati e insieme così profumati e gustosi da non temere alcuna concorrenza. Non c’é ricorrenza dell’anno, festa di santo, cerimonia solenne e festività familiare che non sia celebrata con un dolce tradizionale.

 

I dolci di Ferla hanno origine nell’ambiente contadino, essendo questo un paese agricolo. Le donne di casa, nell’approssimarsi di ogni festa, si impegnavano a preparare il dolce previsto per la circostanza. Molti di questi dolci si sono tramandati fino a noi e, prepararli in occasioni delle varie festività, è un rito abituale  in quasi tutte le famiglie.

 

Un tempo, la Commemorazione dei defunti si trasformava in Sicilia quasi in una festa familiare, alla quale erano chiamati a partecipare anche i cari defunti, che si facevano vivi nascondendo in casa dolci e regali destinati ai bambini. I dolci consistevano in fette di mostarda, cotognata, fichi secchi, melograni, frutta secca (noci, mandorle, carrube).

 

Per Santa Lucia si prepara ancora la “cuccia”, il dolce tradizionale di frumento cotto e crema. Essa ha origine da una storia  popolare che i siracusani ritengono avvenuta nella loro città.

 

Per Natale, si preparano svariati dolci : “sfingi”, “ciciurena”, “torrone di mandorle”, “cuddureddi”, “pagnuccata”, “biscotti ncilippati”.

 

Tipiche delle feste pasquali sono i “cassateddi”, pasticciotti di pasta e ricotta, che si trovano con qualche variante in quasi tutta la Sicilia. Anticamente venivano preparati i “cavagneddi”.

 

In ogni festività si preparano dolci di mandorla e cannoli.